La 2A e la 2B hanno svolto un laboratorio sulla coltivazione idroponica per poi mettere in atto, appena si tornerà alla didattica in presenza, gli insegnamenti teorici a scuola. La coltivazione idroponica avviene in assenza di suolo, ovvero senza terra e grazie all’acqua nella quale vengono sciolte le sostanze nutritive per la pianta che può crescere normalmente come se fosse all’esterno. L’etimologia della parola idroponica deve ricercarsi nella lingua greca antica, in hydro (acqua) e ponos (lavoro). La coltivazione idroponica nasce negli anni Sessanta con il pensiero rivolto a un viaggio interplanetario: l’idea era quella di creare coltivazioni anche in assenza di suolo, nelle navicelle spaziali, per garantire il cibo agli astronauti.
Nella coltivazione idroponica i vantaggi superano gli svantaggi: l’ambiente è controllato e le piante crescono in assenza di stress provocato da altri organismi. La coltura idroponica si sposa bene con la coltivazione indoor perché si svolge all’interno di un luogo chiuso in cui vengono regolati luce, nutrimento e temperatura. Lo svantaggio principale, invece, è che tutti i prodotti saranno identici di sapore a causa della stessa condizione ambientale realizzata artificialmente.
La temperatura regolabile permette di eliminare le stagioni sostituendole con le condizioni ambientali adatte a un determinato prodotto. La luce, anch’essa regolabile, permette di controllare il ciclo giorno-notte facendo crescere più velocemente le piante; le luci che vengono utilizzate sono diverse, ma le più usate sono le blu e rosse per ricreare l’effetto della luce solare. La nutrizione viene immessa con prodotti mescolati all’acqua in base alle esigenze della pianta.
Ci sono diversi tipi di coltivazione che però condividono sempre l’uso di materiali inerti come la fibra di cocco. Quella più semplice, facilmente realizzabile in un appartamento, prevede un vaso, uno stoppino e un serbatoio; quella mediamente complicata, che si utilizza in stanze apposite, prevede inoltre un gocciolatore, una pompa e un aeratore; quella più complessa è molto difficile da ricreare e si utilizza solo nei laboratori: qui le piante sono in obliquo. Esistono infatti tantissime tipologie di coltivazioni idroponiche: alcune strutture permettono di far crescere le piante in orizzontale, mentre altre utilizzano spazi molto ristretti sviluppando un’agricoltura verticale.
]]>La classe 2aB della scuola Besta, assieme alla prof.ssa di scienze Scala, al termine del primo quadrimestre, ha condotto una ricerca sul fumo attraverso delle interviste a casa. Gli alunni hanno fatto delle domande ai loro famigliari e hanno scoperto che l’età in cui si inizia a fumare è mediamente tra i 14 e i 21 anni. Le motivazioni che spingono ad accendere la prima sigaretta sono la curiosità di provare qualcosa di nuovo o il seguire l’esempio di amici, genitori e fidanzati.
Gli alunni hanno chiesto agli intervistati se, per loro, fumare sia dannoso: la maggior parte di loro è cosciente che faccia male, ma non smettono perché il fumo crea dipendenza. Il fumo, infatti, è molto pericolo per sé stessi e per gli altri: già dai pacchetti di sigarette sono visibili i danni che può provocare al nostro organismo.
Dal 2005 in Italia è stato vietato il fumo nelle aree chiuse, mentre in altri Stati è illegale fumare anche all’aria aperta a meno che non ci siano delle zone fumatori. Questo è un tema che è stato molto combattuto e che ha visto l’opposizione dei fumatori non disposti a pagare multe salate. Anche grazie a questi provvedimenti, i ragazzi di oggi conoscono meglio dei lori genitori il pericolo del fumo.
]]>Di Asia L., Razel O. e Stella V.
Nel cortile della scuola Besta c’è un piccolo orto con lattuga, basilico, rape rosse ed erba cipollina. A curarlo, occupandosi delle piante e del terreno, sono gli alunni del professore di tecnologia Gabriele Viccica che dall’inizio dell’anno scolastico ha deciso di far rinascere il progetto. Durante le ore di lezione mattutine, il professore accompagna gli alunni nell’orto: i ragazzi, prima di iniziare a lavorare, si mettono stivali e guanti per non sporcarsi e prendono gli attrezzi. Ognuno degli studenti ha un ruolo: gli alunni si suddividono i compiti autonomamente. Alcuni prendono le zappe, altri le palette, altri ancora il rastrello o la vanga e iniziano a lavorare. Il professore aiuta gli studenti indicando loro il corretto uso degli strumenti di lavoro. Non mancano però difficoltà e imprevisti: ritornando dalle vacanze di Natale, i ragazzi si sono trovati costretti a rimediare ai danni causati da lumache e insetti. Gli studenti, con l’aiuto del professore, hanno inserito delle lattine, riempiendole di birra, come trappola per gli ospiti non graditi.
“Quello dell’orto – ha raccontato il prof. Viccica – è un valido progetto per riscoprire la natura usando gli attrezzi e sporcandosi le mani. Credo che la soddisfazione dei ragazzi nel far nascere un prodotto dal seme, portarlo a casa e mangiarlo sia molto importante. Penso sia anche un modo per far conoscere fra loro i ragazzi e farli lavorare assieme per raggiungere uno stesso obiettivo, cioè il raccogliere il frutto o la verdura che crescerà con il passare delle stagioni”.
Degli alunni hanno rilasciato queste testimonianze. Una ragazza ha detto: “L’orto è una bell’idea! Ho zappato e tolto le foglie dal terreno. Mi piace piantare i semi e con quest’idea è bello sporcarsi le mani”. Un ragazzo ha aggiunto: “Penso che il progetto, di cui sono molto fiero, sia anche un buon modo per far divertire gli studenti”. Un’altra ragazza ha raccontato: “Mi piace, è un’idea stupenda per continuare a curarsi della natura e a comprenderla meglio”.
]]>Loro ci lasciano… il prossimo anno vivranno nuove esperienze e nuove avventure alle Scuole Superiori.
Gli auguriamo Buona Fortuna per l’esame e per il prosieguo della loro carriera scolastica.
]]>Ormai il nostro percorso si deve interrompere qui per le vacanze estive, ma il prossimo anno potete stare certi che ci rivedrete.
Vi auguriamo di passare una buona estate con mascherine.
La redazione di Sgranocchio.
]]>Dopo la riapertura del blog SGRANOCCHIO, abbiamo ovviamente ripreso i contatti con tutti i membri della redazione, attraverso la piattaforma di google Meet (la stessa che utilizziamo per le videolezioni). Durante questi incontri abbiamo ripreso il tipico lavoro di una redazione: ognuno di noi ha avuto assegnato e ha svolto un compito preciso, c’è chi si è occupato di inserire nuovi articoli, chi si è occupato di trovare meme o gif per la nostra nuova rubrica “Una risata lo seppellirà” e infine c’è chi si è occupato di trovare e trascrivere delle nuove ricette per la rubrica “ricette dal mondo”.
Insomma la nostra attività è ripresa alla grande e non basta certo uno stupido virus a fermarci!
La redazione di SGRANOCCHIO.
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Ecco alcune foto delle attività e dei primi prodotti dei nostri cuochi.
]]>Il lockdown ha fermato la scuola, e di conseguenza i vari progetti e tutte le attività sono state bloccate, siamo costretti a non uscire di casa per limitare i contagi e di conseguenza anche il blog viene sospeso.
Ma questo non ci ha fermati! Noi continuiamo a lavorare a distanza.
Ovviamente è stata data priorità alla didattica, che richiede dei tempi tecnici per essere messa in atto, dopo di che ci riorganizzeremo per riprendere vari progetti. A breve riprenderemo attraverso degli incontri online ad alimentare il blog con notizie, curiosità, approfondimenti e giochi.
Ci scusiamo con i nostri lettori e arrivederci a presto!
Partendo dalla scoperta di un cibo si procederà alla sua preparazione, ogni alunno sarà quindi protagonista e non semplice spettatore e, sperimentando concretamente le conoscenze, incrementerà la sua creatività, la sua inventiva, la sua fantasia e abilità manuale.
Il laboratorio si svolgerà nell’Aula Multifunzionale della scuola media “Besta”, dove sono stati predisposti strumenti e materiali: un lavandino con acqua corrente, appositi piani di lavoro facilmente lavabili, armadietti per riporre gli utensili e per conservare alimenti non deperibili, pattumiera con coperchio a pedale, un armadietto per i prodotti destinati alla pulizia delle stoviglie e degli ambienti.
In un locale vicino c’è il frigorifero mentre a disposizione i ragazzi avranno: un forno elettrico, un frullatore con i suoi accessori, posate in acciaio e in plastica, mestoli in legno e acciaio, contenitori e taglieri in plastica, teglie per forno, vassoi in cartone e plastica, vaschette in alluminio, mattarello in legno e plastica.